
Diffusi disordini sociali si incendieranno quando la base di Donald Trump realizzerà di essere stata tradita. Non so quando questo accadrà, ma accadrà di certo. Gli investimenti nelle scorte dell’industria bellica, nella sicurezza interna e nel complesso carcerario-industriale sono saliti alle stelle da quando Trump ha vinto la presidenza. C’è un sacco di denaro disponibile per dar forma ad uno Stato di polizia militarizzato.
La nostra democrazia capitalista ha cessato di funzionare più di due decenni fa. Abbiamo subito un colpo di stato da parte delle multinazionali realizzato da entrambi i partiti, Democratico e Repubblicano. Non esistono istituzioni di sinistra che si possano definire autenticamente democratiche. Trump e Hillary Clinton in una democrazia funzionante non sarebbero mai stati candidati presidenziali. Il lungo e spietato assalto delle corporation alla working class, al sistema legale, alla politica elettorale, ai mass media, ai sevizi sociali, all’ecosistema, all’istruzione e alle libertà civili in nome del neoliberismo ha sventrato il Paese. Ha lasciato una nazione che è un relitto in decomposizione. Celebriamo l’ignoranza. Abbiamo rimpiazzato il discorso politico, le notizie, la cultura e la ricerca intellettuale al culto della personalità e dello spettacolo.
Il fascismo, come ha sottolineato lo storico Gaetano Salvemini, significa rinuncia alle libere istituzioni. E’ il prodotto di una democrazia che ha cessato di funzionare. Di democratico ne rimane la forma, tanta quanta ne rimase durante le dittature del tardo Impero Romano, che in realtà erano dispotismi, o nel nostro caso, dispotismi delle multinazionali. Il cittadino non ha alcun modo di partecipare al potere.
“E’ molto simile alla fine della Repubblica di Weimar” mi disse Noam Chomsky con penetrante intuito durante una discussione, sei anni fa. “I paralleli sono impressionanti. C’era anche un enorme disillusione nei confronti del sistema parlamentare. La cosa più impressionante circa Weimar non fu tanto che i nazisti riuscirono a distruggere socialdemocratici e comunisti, ma che i partiti tradizionali, conservatorie e liberali, erano talmente odiati che scomparvero. Nel farlo lasciarono un vuoto che i nazisti intelligentemente riempirono con abilità.”
“Gli Stati Uniti sono estremamente fortunati che non sia sorta una figura onesta e carismatica” Aveva proseguito Chomsky. “Ogni figura carismatica del genere finisce per essere ovviamente un truffatore tale da distruggere sé stesso, tipo [Joseph] McCarthy o [Richard] Nixon o i predicatori evangelici. Se qualcuno si fa avanti come uno carismatico e onesto, questo Paese è in guai seri perché la frustrazione e la disillusione giustificano la rabbia e l’assenza di qualsiasi risposta coerente. A quali persone si dovrebbe pensare quando qualcuno afferma: ho avuto una risposta: Abbiamo un nemico? Ci furono gli ebrei. Qui ci saranno i clandestini e i neri. Ci verrà detto che i maschi bianchi sono una minoranza perseguitata. Ci verrà detto che dobbiamo difendere noi stessi e l’onore della nazione. La forza militare verrà esaltata. Le persone picchiate. Questa potrebbe trasformarsi in una forza travolgente. E se succederà sarà più pericoloso della Germania. Gli Stati Uniti sono una potenza globale. La Germania era potente ma aveva nemici più potenti. Io non credo che tutto ciò sia molto lontano. Se i sondaggi sono accurati, non saranno i Repubblicani ma i Repubblicani di estrema destra, i Repubblicani impazziti a dilagare nelle prossime elezioni.”
La repressione del dissenso sarà presto rassomigliante alla repressione sotto i regimi totalitari del passato. La sicurezza statale diventerà una invasiva e palpabile presenza. Le forme più benigne di opposizione verranno trattate come se si fosse in presenza di una minaccia per la sicurezza nazionale. Molti, sperando di evitare la collera statale, diventeranno accondiscendenti e passivi. Noi, invece, dobbiamo reagire. Dobbiamo compiere continui atti di disobbedienza civile, come molti hanno fatto nelle strade di tutto il Paese dopo le elezioni. Ma dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che lo spazio democratico assegnatoci in questo sistema di totalitarismo rovesciato è diventato, molto, molto più piccolo.
Trump, senza istituzioni democratiche a sinistra per trattenerlo, accelererà l’assalto delle corporation, a partire dalla privatizzazione della Social Security per esonerare le forze di polizia militarizzata dall’assassinio indiscriminato di cittadini inermi, mentre si sguinzaglia l’industria dei combustibili fossili e quella bellica per degradare e molto probabilmente, estinguere la vita sulla terra. La sua amministrazione sarà popolata dalla frangia estremista del Partito Repubblicano, uomini e donne caratterizzati da un profondo impoverimento intellettuale e morale, nonché da una sorprendente capacità di ignorare la realtà. Ideologi in grado di parlare esclusivamente il linguaggio dell’intimidazione e della violenza.
Metà del Paese vive in condizioni di povertà. I nostri vecchi centri di produzione sono relitti in decomposizione. I nostri diritti costituzionali, tra cui il giusto processo e l’habeas corpus, ci sono stati tolti per decreto giudiziario. Corporations e classe billionaria possono portare a termine boicottaggi fiscali in maniera legale. Le pistole della polizia puntate verso il basso sui cittadini disarmati nelle strade. Ai militari, ai sensi della legge Section 1021 of the National Defense Authorization Act, è consentito condurre extraordinary rendition (detenzione clandestina) di cittadini statunitensi negli Stati Uniti, spogliarli di un giusto processo e tenerli detenuti a tempo indeterminato nei nostri siti neri. Siamo la più spiata, osservata, origliata, fotografata e monitorata popolazione della storia umana. Quando un governo può osservarti per 24h al giorno, non puoi utilizzare la parola “libertà”. Questo piuttosto è il rapporto che c’è tra uno schiavo e il suo padrone. E governi che esercitano questo tipo di potere di sorveglianza diventano rapidamente totalitari. A Trump e ai suoi compari sono stati consegnati, da un’élite in fallimento, gli strumenti legali e materiali per trasformare istantaneamente l’America in uno stato di polizia brutale.
Rudy Giuliani; Newt Gingrich che sostengono di strappare ai cittadini statunitensi la propria cittadinanza se sospettati di essere terroristi, il generale in pensione Michael Flynn e John Bolton – questi uomini non mostreranno riserve legali o morali. Costoro osservano il mondo attraverso la lente manichea del bene e del male, bianco o nero, patriota o traditore. Politiche che si sono trasformate, come il filosofo Walter Benjamin scrisse per il fascismo, in estetica. E l’ultima esperienza estetica per il fascista, ci avverte Benjamin, è la guerra.
Il terrore e la violenza statale, tanto familiare ai poveri di colore nelle nostre colonie interne, diventerà familiare a tutti noi. Razzismo, nazionalismo, misoginia, islamofobia, antisemitismo, intolleranza, supremazia bianca, fanatismo religioso, crimini d’odio e una venerazione della mascolinità e del militarismo caratterizzeranno il discorso politico e culturale. Le classi dirigenti cercheranno di dirottare la rabbia e la crescente frustrazione verso i lavoratori vulnerabili, senza documenti, mussulmani, afroamericani, latini, omosessuali, femministe e altri ancora. La violenza della vigilanza bianca sarà indirizzata verso coloro che lo Stato demonizza con nessuna o tutt’al più pochissime conseguenze legali. Nuovi nemici, in patria e all’estero, verranno fabbricati. Le nostre guerre senza fine in Medio Oriente saranno amplificate, forse includendo un confronto con la Russia.
Ci sono stati alcuni, come Ralph Nader, che hanno visto questa distopia arrivare e che hanno cercato disperatamente di costruire una terza via praticabile. Un terzo partito in grado di potenziare i movimenti cittadini per dare ad una spossata working class una visione e una speranza. Sapevano che da tempo il potere delle multinazionali aveva stretto un nodo alla gola sul sistema politico ed economico seminando il terreno per un fascismo americano.
Le élites hanno posto numerosi ostacoli — rifiutando di lasciare prima Nader poi Jill Stein, nei dibattiti, rendendo l’accesso al voto difficile se non impossibile, trasformando le campagne elettorali in lunghi spettacoli drenanti denaro dal costo di miliardi di dollari e utilizzando abilmente la politica della paura per intimidire gli elettori. Elites che sono state aiutate da una classe liberale in bancarotta. Di elezione presidenziale in elezione presidenziale, specialmente dopo il successo di Nader nel 2000, i cosiddetti progressisti hanno ceduto al mantra idiota del meno peggio. Coloro che avrebbero dovuto essere gli alleati naturali di un terzo partito e dei movimenti dissidenti si sono arresi miseramente a un Partito Democratico che, come il Partito Repubblicano, serviva la bestia dell’imperialismo e faceva la guerra contemporaneamente ai poveri, alla working class e alla classe media. La vigliaccheria dei liberali implicava la perdita di ogni credibilità tanto quanto Bernie Sanders ha di fatto venduto la sua anima alla campagna per la Clinton. I liberali hanno dimostrato cosa significhi resistere e combattere per niente. Hanno pronunciato parole e idee a cui non credevano realmente ed hanno da addossarsi significative responsabilità per i fenomeni che hanno creato Trump. Avrebbero dovuto avere l’accortezza di abbandonare il Partito Democratico dopo che Bill Clinton approvò nel 1994 il North American Free Trade Agreement, per formare partiti e istituzioni che difendessero la working class. Se si fossero alzati per gli uomini e le donne che lavorano ciò avrebbe impedito ogni seduzione di questo protofascismo.
Il marciume della nostra democrazia fallita ha vomitato un artista della truffa che era una creazione dei mass media – prima giocando a maestro dell’immaginario dell’universo in un reality show televisivo poi come politico di varietà. Trump ha gettato dollari in pubblicità e valutazioni. La verità e la realtà erano irrilevanti. Solo quando ha ottenuto la nomination per la Casa Bianca i mass media hanno riconosciuto nel proprio Frankenstein una minaccia, solo che ormai era troppo tardi. Se può esserci una specie ancora più odiata della classe liberale, quella è la stampa mainstream. Più si attaccava Trump, meglio questo appariva.
Trump è l’emblema di ciò che gli antropologi chiamano “culti di crisi”. Una società in declino terminale spesso si ritira nel “pensiero magico”. La realtà è troppa per sostenerla. Meglio riporre la propria fiducia nelle fantastiche e impossibili promesse di un demagogo o di un ciarlatano che promette il ritorno a un’età dell’oro ormai perduta. I buoni posti di lavoro torneranno. La nazione tornerà ad essere prospera. Le città decrepite saranno ricostruite. America will be great again. Queste promesse, impossibili da realizzare, non sono diverse da quelle spacciate ai nativi americani nel 1880 dal sedicente profeta religioso Wovoka. Costui chiamò i suoi adepti ad una cinque-giorni di danze e cerimonie chiamate Ghost Dance. A questi ultimi venne assicurato che le mandrie di bufali sarebbero tornate, che i guerrieri e i capi morti sarebbero risorti dalla terra e che gli uomini bianchi sarebbero spariti. Nessuna di queste promesse venne realizzata. In compenso molti dei suoi seguaci vennero raggiunti come pecore dai colpi sparati dall’esercito degli Stati Uniti.
Siamo di fronte alla più profonda crisi della storia dell’umanità. La nostra risposta è eleggere alla presidenza un uomo che non crede al cambiamento climatico. Una volta che le società si sono staccate dalla realtà, coloro i quali parlano affermando cose vere diventano come paria, nemici dello Stato. Soggetti ai quali è riservata una severa repressione. Chi invece è perso nelle fantasticherie del “culto della crisi” applaudirà all’eliminazione di tali Cassandre. Gli accattivanti miti del “pensiero magico” sono piacevoli oppiacei. Ma questi narcotici, come tutte le droghe, conducono allo squallore e alla morte.
Questo articolo di Chris Hedges è preso e tradotto da qua.
Sulla recente elezione di Donald Trump, invece, si consiglia questa analisi dei dati tanto per frenare quell’assurda narrazione che vorrebbe gran parte della working class schierata con Trump come se questo non avesse perso parecchi voti (quasi un milione) anche rispetto al Romney del 2012.
“Que se vayan todos!”

Hanno cercato di seppellirci. Non sapevano che eravamo semi.
Posted on 13 novembre 2016
0