Da Gaza alle missioni autor-ehm-umanitarie della nostra polizia.

Posted on 21 novembre 2012

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In guerra, la verità è la prima vittima. Eschilo

Ascoltare le dichiarazioni dei componenti del governo è una pena alla quale viene sempre voglia di sottrarsi. Alle volte però può capitare che certe dichiarazioni di intenti “tra le righe” squarcino la maschera caratteristica della comunicazione politica indicando manifesti programmatici chiari come quelli che chiudono lo spazio alle metafore. Se alle parole dedichiamo ancora una certa importanza, a quelle che sfuggono ai Presidenti del Consiglio dovremmo porre particolari attenzioni. Era solo il luglio scorso e Monti ipotizzava al Paese un percorso di guerra. Testuali le parole – cliccami.

La giornata del 14 novembre andrebbe letta, in questo senso, come la semplice anticipazione del tempo che ci attende. Ormai lo affermano anche loro chiaramente, inutile distogliere lo sguardo. Con l’avanzare della crisi la macchina dello Stato continuerà a dirigersi contro i propri cittadini; è ciò che sta succedendo tanto in Spagna quanto in Grecia mentre da noi piovono lacrimogeni dai Ministeri di Giustizia.

La Guerra Mondiale del Debito è entrata ormai da tempo nel sesto anno, la sua dimensione economica è ancora dominante ma cede un pezzetto alla volta verso quella guerreggiata, che allarga giorno dopo giorno le sue frontiere.

Se Eschilo ha ragione, il disgustoso balletto tra governo e polizia al quale siamo stati recentemente sottoposti per la questione dei gas lanciati dal palazzo del Ministero ne sancisce un’ulteriore prova. Tutto e il contrario di tutto si è affermato sulla vicenda, tutto tranne ciò che sembrava inevitabile, la verità. La conclusione sarebbe quasi grottesca se non si tenesse conto che, in altri tempi,  dai palazzi venivano lanciati direttamente gli anarchici e che le deviazioni quando si parla di servizi segreti o polizia risultano essere all’ordine del giorno. Dopotutto, la pallottola che uccise Carlo Giuliani sarebbe stata deviata da un sasso mentre fu notoriamente la devianza che portò Aldrovandi a massacrarsi da solo contro un marciapiede.

Il muro di gomma che tempestivamente rimbalza gli interrogativi che di volta in volta si pongono sull’operato delle forze dell’ordine è quanto mai sintomo di un clima da notte della Repubblica. Dal numero 2 della polizia all’ultimo celerino lanciato nelle piazze questo si innalza come l’ennesima interdizione verso il sacro; dogma di un potere ormai  consumato dalle contraddizioni tanto da risultare incapace anche solo del pensiero di riformarsi perché questo ne metterebbe certamente in discussione tanto le forme quanto la sua stessa esistenza.

Che dire di Paola Severino (presente il 14 all’interno del Ministero) che non si accorge dei lacrimogeni lanciati da sopra le sue stanze? Forse il suo impegno di osservazione viene profuso per lo studio legale Ltf, quello che difende le società legate al Tav, affare che in Val di Susa ha portato alla militarizzazione dell’intera area e che dall’Afghanistan ha portato gli alpini ad operare direttamente sul suolo italiano.

Tra i percorsi di guerra ipotizzati dal Presidente del Consiglio e le imbarazzanti omissioni del Ministro più ricco del governo vi sono analogie, quelle di interessi contrapposti ormai totalmente fuoriusciti dal solco democratico.

Solo la Beretta continua a far affari. La produzione di armi, in Val Trompia, non cessa mai e, come negli scritti teatrali di Anton Cechov, possiamo star sicuri che se un fucile compare, appoggiato al caminetto, durante il primo atto, sicuramente avrà sparato prima della chiusura dell’ultimo. Gli incerti equilibri mediorientali, le tensioni che si avviluppano fino al cuore dell‘Europa, le sconfitte militari americane in Afghanistan e in Irak non possono lasciar dubbi in proposito, soprattutto avendo la certezza che, dall’inizio del ‘900 in avanti, ogni grande crisi economica ha trovato la sua risoluzione soltanto nella guerra.

Le geografie che si fondono come in un mosaico sono le stesse che hanno composto l’immaginario di piazza Tahrir, della Comune di Madrid o di Occupy Wall Street.

Il fronte interno sarà costretto a dialogare con quello esterno su linee di faglia sottilissime e quantomai minacciose.

La guerra che impazza a Gaza ne è un chiaro segnale e con un Iran sullo sfondo anche la portata internazionale delle vicende andrà a polarizzare quelli che finora non si considerano ancora come schieramenti.

Tutti vedono la violenza del fiume in piena, nessuno vede la violenza degli argini che lo costringono.

Bertolt Brecht aveva ragione e ciò che è successo ai margini della manifestazione del 14 novembre non è altro che la duplice conferma della palude di brutalità verso la quale siamo proiettati.  “Sputi cori e mortaretti davanti alla Sinagoga di Roma” titolava Rainews quasi a voler spacciare antisemitismo su una manifestazione che ne era del tutto priva nello stesso momento in cui vere e proprie ronde organizzate aggredivano i ragazzi, arrogandosi il diritto di fermare e percuotere chiunque non andasse loro a genio. Qua il video e la testimonianza di alcuni attivisti del Teatro Valle Occupato. Gli argini dello squadrismo dove risiederebbero in questa vicenda? Forse la risposta ci arriva direttamente dalle istituzioni, in questo caso dalle procure. La convalida dell’arresto inflitta a otto ragazzi scesi in piazza il 14, infatti, sarebbe stata motivata attraverso ”il rischio di reiterazione del reato” in occasione della manifestazione di Casapound prevista per il 24 novembre, manifestazione che la nostra Costituzione vieterebbe esplicitamente ma che nella nostra Repubblica si trasforma in grimaldello per motivare delle detenzioni.

La verità è vittima e quando a una semplicissima richiesta di rendere visibile il numero identificativo dei poliziotti la politica risponde con una proposta di confino per i manifestanti in stile maroniano abbiamo un’idea dello scarto che intercorre tra il dibattito pubblico e le realtà sul campo.

Si diceva che in guerra la verità fosse la prima vittima e come considerare in altri modi le notizie che giungono da Gaza, con le diplomazie tutte intente a genuflettersi sulla condanna di una guerra che sta suonando come un genocidio? Con un’operazione militare, come scrive Chomsky, che non punta affatto a distruggere Hamas, a fermare i razzi o a instaurare la pace, ma che risulta essere la fase terminale di una pluridecennale campagna per fare pulizia etnica dei palestinesi.
Ai quanti potrebbero trovare in queste parole tracce di durezza o di antisemitismo il consiglio sarebbe quello di indagare i toni e le espressioni utilizzati da Hannah Arendt e Albert Einstein, assieme a molti altri intellettuali ebraici, nella lettera che scrissero al New Yotk Times nel dicembre del ’48:

“Fra i fenomeni più preoccupanti dei nostri tempi emerge quello relativo alla fondazione, nel nuovo stato di Israele, del Partito della Libertà (Tnuat Haherut), un partito politico che nella organizzazione, nei metodi, nella filosofia politica e nell’azione sociale appare strettamente affine ai partiti Nazista e Fascista. E’ stato fondato fuori dall’assemblea e come evoluzione del precedente Irgun Zvai Leumi, una organizzazione terroristica, sciovinista, di destra (…)”

Qua si possono trovare le foto e il racconto di ciò che sta accadendo nella striscia di Gaza prima che la censura avanzi oltre il dovuto.

Qua sotto l’elenco dei nomi delle vittime palestinesi raccolte da Nena-news:

1- Ahmad Al-Ja’bary, 52 years old.
2-Mohammed Al-hams, 28 years old.
3- Rinan Arafat, 7 years old.
4- Omar Al-Mashharawi, 11 moonths old.
5-Essam Abu-Alma’za, 20 years old.
6-Mohammed Al-qaseer, 20 years old.
7- Heba Al-Mashharawi, six-month pregnant, 19 years old.
8- Mahmoud Abu Sawawin, 65 years old.
9- Habis Hassan Mismih, 29 years old.
10- Wael Haidar Al-Ghalban, 31 years old.
11- Hehsam Mohammed Al-Ghalban, 31 years old.
12- Rani Hammad, 29 years old.
13- Khaled Abi Nasser, 27 year old.
14- Marwan Abu Al-Qumsan, 52 years old.
15- Walid Al-Abalda, 2 years old.
16- Hanin Tafesh, 10 months old.
17- Oday Jammal Nasser, 16 years old.
18- Fares Al-Basyouni, 11 years old.
19- Mohammed Sa’d Allah, 4 years old.
20- Ayman Abu Warda, 22 years old.
21- Tahrir Suliman, 20 years old.
22- Ismael Qandil, 24 years old.
23- younis Kamal Tafesh, 55 years old.
24- Mohammed Talal Suliman, 28 years old.
25- Amjad Mohammed Abu-Jalal, 32 years old.
26- Ziyad Farhan Abu-Jalal, 23 years old.
27- Ayman Mohammed Abu Jalal, 44 years old.
28- Hassan Salem Al-Heemla’, 27 years old.
29- Khaled Khalil Al-Shaer, 24 years old.
30- Ayman Rafeeq sleem, 26 years old.
31- Ahmad Abu Musamih, 32 years old.
32- Osama Musa Abdeljawad, 27 years old.
33- Ashraf Hassan Darwish, 22 years old.
34- Ali Abdul HakimAl-Mana’ma, 20 years old
Khan-Younis, and Tal Al-Sultan, southern Gaza, leaving three killed>>
35`- Mukhlis Edwan, 30 years old.
36- Mohammed Al-Loulhy, 24 years old.
37- Ahmad Al-Atrush, 22 years old.
38- Abderrahman Al-Masri, 31 years old.
39- Awad Hamdi Al-Nahhal, 23 years old.
40- Ali Hassan Iseed, 25 years old,
41- Mohammed Sabry Al’weedat, 25 years old.
42- Osama Yousif Al-Qadi, 26 years old.
43- Ahmad Ben Saeed, 42 years old.
44- Hani Bre’m, 31 years old.
45- Samaher Qdeih, 28 years old.
46- Tamer Al-Hamry, 26 years old
47- Gumana Salamah Abu Sufyan, 1 year old.
48- Tamer Salamah Abu Sufyan, 3 years old
49- Muhamed Abu Nuqira
50- Eyad Abu Khusa, 18 months old.
51- Tasneem Zuheir Al-Nahhal, 13 years old.
52- Ahmad Essam Al-Nahhal, 25 years old.
53- Nawal Abdelaal, 52 years old.
54- Mohammed Jamal Al-Dalou, the father.
55- Ranin Mohammed Jamal Al-Dalou, 5 years old.
56- Jamal Mohammed Jamal Al-Dalou, 7 year old.
57- Yousef Mohammed Jamal Al-Dalou, 10 years old.
58- Ibrahim Mohammed Jamal Al-Dalou, 1 year old.
59- Jamal Al-Dalou, the grandfather.
60- Sulafa Al Dalou, 46 years old
61- Samah Al-Dalou, 25 years old
62- Tahani Al-Dalou, 50 years old
63- Ameina Matar Al-Mzanner, 83 years old.
64- Abdallah Mohammed Al-Mzanner, 23 years old.
65- Suheil Hamada, 53 years old.
66-Mo’men Suheil Hamada, 13 years old.
67- Atiyya Mubarak, 55 years old.
68- Hussam Abu Shaweish, 35 years old.
69- Samy Al-Ghfeir, 22 years old
70- Mohammed Bakr Al-Of, 24 years old
71- Ahmad Abu Amra, 42 years old.
72- Nabil Ahmad Abu Amra, 20 years old.
73- Hussein Jalal Nasser, 8 years old.
74- Jalal Nasser
75- Sabha Al-Hashash, 60 years old.
76- Saif Al-Deen Sadeq
77- Ahmad Hussein Al-Agha.
78- Emad Abu Hamda, 30 years old,
79- Mohammed Jindiyya, mentally disabled,
80- Mohammed Iyad Abu Zour, 4 years old.
81- Nisma Abu Zour, 19 years old.
82-Sahar Abu Zour
83- Ahed Al-Qattaty, 38 years old.
84- Al-Abd Mohammed Al-Attar
85- Rama Al-Shandi, 1 year old
86. Ibrahim Suleiman al-Astal, 46 years old.
87. Omar Mahmoud Mohammed al-Astal, 14 years old.
88. Abdullah Harb Abu Khater (21)
89. Mahmoud Saeed Abu Khater (34)
90. Rashid ‘Alyan Abu ‘Amra (45)
91. Amin Zuhdi Bashir (40)
92. Tamer Rushdi Bashir (30)
93- Hussam Abdeljawad
94- Ramadan Ahmad Mahmoud, 20 years old
95- Mohammed Riyad Shamallakh, 23 years old
96- A’ed Radi
97- Ameer Al-Malahi
98- Ramez Harb
99- Salem Sweilem
100- Muhammed Ziyad Tbeil,
101- Arkan Abu Kmeil
102- Ibrahim Al-Hawajri
103- Khalil Shhada
104- Osama Shhada
105- Suhaib Hejazi 2 years old
106- Mohammed hejazi 4 years old
107- Fuad Hejazi (father of the two children above).
108- Rafah as Ahmad Tawfiq al-Nasasra, 17 years old
109- Muhammad al Nasasra, and 15-year-old
110 – Mohammad Rezeq al-Zahar
111 – Yahnya Marouf.
112 – Yahya Mohammed Awad, 15 years-old.
113 – Bilal al-Barawi, 20 years-old.
114 – Khalid Daghmash.
115 – Abdul-Rahman Hamad
116 – Muhammad Badr.
117 – Ahmad Al Dada.
118 – Ahmad Doghmosh
119 – Sobhi Doghmosh
120 – Salah Doghmosh
121 –
122 –
123 –
124 – Ameen Al-Dod, 22 years old
125 –
126 –
127 – Ayman Rafiq Abu Rashid
128 – Saber Bulbul
129 – Hasan Yousuf
130 – Hasan Yousif al-Ustath, 23 years-old
131 – Mahmoud Komi
132 – Hossam Salame
133 – Mohamed Abu ‘Aishe
134 – Salim Ayish Abu Sitta
135 – Mohammed Abu Sitta
136 – Abed Abu Mour, 24 years-old
137 – Khalid Abu Mour, 19 years-old
138 – Mas’ab Daghmash, 22 years-old
139 – Mahmoud Al’A’rja, 16 years-old
140 – Ahmad al Hems ben Hamad, 16 years-old
141 – Abdullah Asaliyeh
142 – Ahmad Abu ‘Alaian, 15 years-old
143 – Faris Sabtiye, 23 years-old
144 – Ibrahim Abu Nasr, 60 years-old
145 – Ameera Abu Nars, 16 years-old.
146 – Mohammad Adnan Al Ashqar, 22 years old
147 – Mohammad al-Shqar, 22 years old
148 – Mahmoud Abu Khusa, 13 years-old
149 – Talal Al-Asalai
150 – Aiman Al Asalai
151 – Hadeel Al Asalai
152 – Mubarak al-Ghoula
153 – Abdul Rahman Naem, 6 years-old
154 – Ilham Nabahim, 4 years old.

In un mondo costruito sulla violenza, si deve essere rivoluzionari, prima di poter essere pacifisti.(A. J. Muste)